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Aspettando il “Te deum”

In attesa del canto del Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso, vi riproponiamo nel volantino allegato qui gli orari delle sante messe e delle confessioni per il restante periodo natalizio, fino all’8 gennaio. Qui il volantino con tutti i canti di Natale che sono stati fatti e che faremo nelle diverse celebrazioni.

In previsione dell’inizio del nuovo anno, vi invitiamo a trascorrere insieme i primi giorni del 2023 con queste proposte (programma di massima da valutare con le condizioni meteo):

Martedì 3 gennaio: Giochi e merenda in oratorio
Mercoledì 4 gennaio: Gita sulla neve
Giovedì 5 gennaio: Gita a Milano
Venerdì 6 gennaio: ore 10.30 Santa Messa, poi brindisi insieme

I bambini dovranno essere accompagnati da un adulto in ogni occasione e per tutto il tempo. Chi vuole partecipare e/o rendersi disponibile per organizzare si faccia avanti. Vi terremo informati sui dettagli con la newsletter e sul sito della parrocchia.

Vi proponiamo qui di seguito la testimonianza di Maria Cristina Spanò che ancora fa risuonare le parole pronunciate da mons. Massimo Camisasca nell’ omelia della santa messa di Natale della Fraternità celebrata nella nostra parrocchia domenica 18 dicembre

Buon inizio a tutti per questo nuovo anno!

La Redazione

Una cena di Natale tra Oriente e Occidente, al centro “il più bel regalo”, Gesù! 

Il 22 dicembre sono stata invitata insieme ad alcuni amici sestesi, del decanato e al decano di Sesto San Giovanni ad una cena di Natale alquanto sorprendente! In un periodo storico in cui la guerra è entrata in “casa nostra” e si stanno creando divisioni anche tra noi cristiani, tra Oriente e Occidente, la cena e il momento di festa che si sono svolti, sono stati un miracolo. Come ha espresso Claudio Chieffo nella sua canzone “O presepe” è stata per me la riscoperta che “il regalo più bello è Gesù, Chi ci dona speranza”, anche dentro ad ogni tempesta e divisione. 

L’ho potuto vedere nei volti di tutti i commensali presenti nel salone della parrocchia San Carlo di Sesto San Giovanni, che da settembre ospita la scuola parentale ecumenica Sant’Agostino, esperienza educativa che ha dato origine anche alla cena. La scuola nasce dall’amicizia tra famiglie, insegnanti e religiosi cattolici, copti e ortodossi, accomunati dal desiderio di educare i propri figli alla bellezza e alla ricchezza della Chiesa cristiana d’Oriente e d’Occidente. 

Come San Tommaso, ho potuto infilare il dito nel costato e fare esperienza delle parole di don Massimo Camisasca,  durante l’omelia del 18 dicembre: “Adesso non è ora di bilanci, è ora di lasciarci alle spalle tutto ciò che abbiamo fatto o non abbiamo fatto e di concentrarci su ciò che sta accadendo: Colui che viene”, e nella stessa omelia, citando San Paolo, “Se noi apriamo il nostro cuore e lo sgomberiamo da tutti i rottami che lo occupano, vediamo che egli è già entrato e ha già portato la sua ricompensa per chiunque, per qualunque vita, da qualunque passato essa sia stata segnata, qualunque presente la allieti o la tormenti. Dio è più grande del nostro cuore, ed è più grande delle nostre mancanze. È più grande delle nostre difficoltà e dei nostri fallimenti”.

Grazie al Preside della Scuola, Giuseppe Meroni, che ci ha invitati, abbiamo festeggiato la nascita di Gesù insieme e insieme abbiamo potuto riscoprire una comunione fraterna tra cristiani e come questa comunione si possa vivere ed esprimere nelle rispettive tradizioni, dal menù al canto, dagli struggenti canti ortodossi al mono-tono del canto copto, tramandato dall’antico Egitto, che ha dato origine a tutti i nostri canti occidentali a più toni, dai canti liturgici alle canzoni più moderne. Ai canti è seguita una piccola recita da parte di alcune studentesse della scuola che ci hanno fatto meditare e riflettere sulla nostra X, cioè quel momento o quei momenti, eventi, avvenimenti di eccellenza accaduti nella nostra vita, che ce l’hanno cambiata, le hanno dato un valore nuovo, che ci hanno permesso di incontrare Qualcosa di più grande, che quella sera ci ha portati lì, come cristiani, a festeggiare insieme il Natale.

È proprio vero che il più bel regalo è Gesù, fonte di ogni speranza, anche tra Oriente e Occidente.

Maria Cristina Spanò

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