Si è appena conclusa la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani e non volevamo farvi mancare il racconto di Maria Cristina sulla serie di incontri ecumenici della parrocchia San Carlo di Sesto San Giovanni dove vive una scuola ecumenica. Sentiamola.
Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti, questa domenica trascorreremo il pomeriggio insieme con i ragazzi e le loro famiglie; domenica prossima 5 Febbraio celebreremo la 45° Giornata per la Vita con la tradizionale vendita di primule per il CAV Mangiagalli e domenica 12 febbraio avremo la giornata comunitaria con il pranzo, al quale potete iscrivervi con il modulo che pubblicheremo prossimamente. Vi annunciamo anche la ripresa del CENAFORUM, il primo sarà il 18 di febbraio, perciò: SAVE THE DATES!
Un caro saluto dalla redazione ed arrivederci alla prossima newsletter che accompagnerà l’uscita del SanCarlino
“Nessuno può salvarsi da solo”, questo è il tema che il Decanato di Sesto San Giovanni ha voluto dare ad una serie di incontri nel mese di gennaio, dedicati alla pace, che si sono conclusi il 20 gennaio scorso con la Veglia di Preghiera Ecumenica, che si è tenuta presso la parrocchia San Carlo di Sesto San Giovanni.
E’ un appuntamento annuale, ma quest’anno in particolare il gesto è partito dall’incontro con ragazzi, famiglie, insegnanti e amici della Scuola Parentale Ecumenica Sant’Agostino, che da settembre 2022 si è trasferita a Sesto proprio nella parrocchia San Carlo. Tenendo conto dell’attuale situazione e dell’appello di Papa Francesco di pregare per la “profezia della pace”, il gesto di venerdì scorso ha acquistato ancora più significato. Hanno partecipato membri, amici e rappresentanti della Chiesa Copta, della Chiesa Ortodossa Russa e cristiani cattolici di Sesto e Cinisello, in particolare.
Usando le parole di presentazione della serata, ci siamo riuniti “con una profonda consapevolezza. L’unità dei credenti in Cristo ha a che fare con l’identità profonda del nostro essere Chiesa ed è anche il requisito decisivo di una testimonianza credibile del Vangelo nel tempo che viviamo. E questo vale più che mai in questo tempo, che è un tempo di guerra e di lacerazioni. Qual è il vaccino di fronte a queste dinamiche di violenza? Che cosa ancora può far crescere ed educare uomini e donne capaci di resistere a queste dinamiche? Abbiamo pensato subito alla scuola pur in tutte le sue fatiche che ben conosciamo. Per questo abbiamo deciso di centrare la preghiera proprio sulla scuola anche per valorizzare l’esperienza che proprio questa parrocchia ha iniziato ad ospitare dallo scorso settembre, la scuola Sant’Agostino, una scuola ecumenica nata con l’idea di favorire un percorso di incontro di amicizia e di fraternità”.
La celebrazione ecumenica ha previsto la partecipazione di rappresentanti religiosi di diverse confessioni cristiane presenti che hanno scelto di iniziare il momento di preghiera attraverso un gesto comune. I quattro celebranti hanno versato dell’acqua in un fonte battesimale da cui hanno attinto per benedire tutti i presenti alla celebrazione, un ritorno al Battesimo perché “nell’acqua del Battesimo, siamo diventati membra del corpo di Cristo”, membra che il 20 gennaio scorso si sono riunite in preghiera “per rafforzare l’unità che condividiamo in quanto cristiani, per aprire i nostri cuori affinché possiamo riconoscere con coraggio la ricchezza dell’inclusione e i tesori della diversità tra di noi”.
Ognuno ha potuto mettere in comune un pezzo della propria cultura e delle proprie tradizioni attraverso i canti proposti dai rispettivi cori e soprattutto la testimonianza di Domenico, papà di una delle studentesse della scuola e di Padre Makar, rappresentante della Chiesa Ortodossa Russa, che ci hanno ricordato quanto l’unità tra noi cristiani, non è un fatto che si può costruire, organizzare o pianificare ma è il semplice riconoscere un Mistero che ci precede, riconoscerci figli di uno stesso Padre, che misteriosamente ci unisce sempre e comunque, anche in questo tempo di guerra.
Mi hanno colpito molto le parole di Massimo, amico del decanato, al termine della serata: “La famiglia ecumenica di Sesto si è allargata, e anche quest’anno abbiamo incontrato nuovi fratelli e sorelle. … Il tesoro di questa piccola scuola ecumenica credo sia originale e davvero interessante. … Credo davvero che abbiamo di che ringraziare copiosamente il buon Dio che ci riempie di doni inaspettati. Per cui pur misurandoci con le nostre forze e le nostre debolezze, continuiamo davvero a seminare, non stanchiamoci, il mondo attende”.
Il mondo attende! Dunque a conclusione della liturgia, l’invito rivolto a tutti i presenti e la preghiera a Dio di continuare a raccontare le reciproche storie e soprattutto questa storia comune, con l’aiuto dello Spirito Santo. Per questa ragione mi ritrovo anche io, qui, a raccontare quanto accaduto ieri sera. Non si può tacere quanto visto e udito.
Maria Cristina Spanò